Cos’è la microventilazione e come funziona

La microventilazione è una funzione integrata nei meccanismi di ferramenta delle finestre, che consente un’apertura minima (qualche millimetro) del serramento, mantenendo la finestra in una posizione intermedia tra chiusa e ribalta. Questo consente il passaggio di una minima quantità d’aria in modo continuo, anche con la finestra “apparentemente chiusa”.


Perché la microventilazione non risolve il problema della condensa

L’umidità interna è una delle principali cause di condensa sui vetri e sulle superfici fredde degli edifici, soprattutto durante l’inverno. La microventilazione, pur introducendo una piccola quantità d’aria, non è in grado di garantire un sufficiente ricambio d’aria per smaltire l’umidità prodotta da attività quotidiane come cucinare, lavarsi o semplicemente respirare.

Inoltre:

  • Il passaggio d’aria è troppo limitato per eliminare l’umidità in modo efficace, soprattutto nei periodi più freddi, quando la differenza di temperatura tra interno ed esterno è elevata.

  • La microventilazione non è un sistema attivo né regolato: non “sente” l’umidità né si adatta in base al bisogno.

  • Può anche causare condensazioni interne più marcate, perché l’aria fredda in ingresso abbassa la temperatura superficiale dei materiali interni, avvicinandola al punto di rugiada.


Non è un ricambio d’aria controllato

Uno dei falsi miti è che la microventilazione equivalga a un ricambio d’aria “soft” o controllato. Al contrario:

  • L’aria entra in modo incontrollato, dipendendo da vento, temperatura esterna e differenza di pressione tra interno ed esterno.

  • Non è garantito un flusso d’aria continuo ed equilibrato in tutta l’abitazione.

  • L’efficienza energetica dell’edificio viene compromessa, perché si permette l’ingresso di aria fredda senza alcun recupero del calore.


Spreco energetico: un problema reale

Una delle principali criticità della microventilazione è l’evidente dispersione di calore. Durante l’inverno, l’aria calda interna fuoriesce, mentre l’aria fredda entra senza alcun tipo di filtraggio o preriscaldamento.

Questo comporta:

  • Aumento dei consumi energetici per riscaldare nuovamente l’aria fredda entrata.

  • Peggioramento del comfort abitativo, con zone fredde o correnti d’aria.

  • Contraddizione con i principi della casa ad alta efficienza energetica, dove la tenuta all’aria è una priorità.


Perché la VMC è la vera soluzione

La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è un sistema attivo, progettato per garantire un costante e calibrato ricambio d’aria, migliorando il comfort abitativo e riducendo i problemi di umidità.

I vantaggi sono molteplici:

  • Ricambio d’aria continuo senza necessità di aprire finestre.

  • Recupero del calore: l’aria in uscita cede parte della sua energia all’aria in entrata, riducendo le dispersioni.

  • Filtrazione dell’aria: polveri, pollini e inquinanti vengono trattenuti.

  • Controllo dell’umidità: fondamentale per evitare la formazione di condensa e muffa.

  • Efficienza energetica migliorata: contribuisce alla certificazione energetica dell’edificio e riduce i costi di gestione.


Conclusione

La microventilazione, sebbene sia una funzione comoda e a basso costo, non è una soluzione efficace ai problemi di condensa né di qualità dell’aria interna. Rappresenta solo un palliativo che, nei fatti, contribuisce a una maggiore dispersione termica e a una minore efficienza energetica dell’edificio. Al contrario, una VMC ben progettata e installata offre vantaggi concreti, durevoli e misurabili sia dal punto di vista del comfort che del risparmio energetico.

Se si vuole costruire o ristrutturare un edificio efficiente e salubre, la scelta è chiara: la microventilazione va superata. È tempo di investire in un sistema di ventilazione meccanica controllata.

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